Break-even point o punto di pareggio: cos’è, come si calcola, perchè è importante
Il break-even point o punto di pareggio è un dato importante per le imprese: permette, infatti, di stabilire quali sono le strategie ideali per poter ottenere un utile grazie alla propria attività produttiva.
Il BEP, acronimo di break-even point, è infatti il punto nel quale i guadagni ottenuti consentono di ottenere una copertura totale dei costi che l’azienda deve sostenere.
Pertanto il punto di pareggio indica l’esatto momento in cui l’attività produttiva evita che l’impresa possa indebitarsi o avere difficoltà nel far fronte ai diversi costi, di gestione e non solo, che devono essere periodicamente sostenuti.
In ultimo, consente di stabilire molteplici elementi in merito alla produttività e alla vendita dei beni realizzati dalla propria impresa.
Come si calcola il break-even point
Quando si parla di break-even point bisogna procedere con l’analisi dei costi aziendali, prendendo in considerazione i diversi elementi che generano i costi di produzione di un determinato prodotto.
Questi sono di due tipi:
- fisso, che non subisce alcuna variazione anche se la produzione di quel bene tende ad essere incrementata rispetto alla precedente strategia di lavorazione
- variabile, che può invece subire delle variazioni in base alla strategia aziendale
Per esempio un elemento che rientra nei costi variabili è quello della materia prima: ad esempio, per un panificio uno di questi è dato dalla farina, visto che maggiori sono i prodotti realizzati, superiore sarà la quantità di materia prima che deve essere sfruttata, quindi l’ordine avrà un costo maggiore.
Questo ragionamento vale per ogni settore produttivo visto che la materia prima tende ad essere fondamentale per la realizzazione dei diversi beni aziendali.
Stesso discorso per il consumo energetico: più alto è l’utilizzo dei vari macchinari per la produzione, più questi generano un determinato costo. E’ pertanto importante prendere in considerazione tutti questi elementi.
Una volta che si ottiene il costo fisso del singolo prodotto, questo deve essere moltiplicato per le unità che vengono realizzate.
La stessa operazione deve essere svolta nel momento in cui si ottiene il costo variabile.
A questo punto occorre svolgere una comparazione, ovvero togliere dai costi fissi totali quello di quelli variabili totali.
Per esempio: se un prodotto ha un costo fisso di 200 mila euro per tutte le unità prodotte, da questo dato occorre sottrarre i 50 mila che riguardano i costi variabili.
Questo dato che si ottiene, deve essere poi diviso per il prezzo unitario del singolo prodotto, che potrebbe essere di 100 euro.
A questo punto occorre dividere il costo fisso complessivo per il valore ottenuto e si ottiene così il break-even point.
Perché il break-even point è importante
Il dato del break-even point è molto importante in quanto permette di stabilire il numero minimo necessario di unità che devono essere vendute per andare in pareggio con i vari costi ed evitare delle perdite di natura economica.
In una strategia che punta alla crescita aziendale, infatti, l’obiettivo è riuscire a ottenere un guadagno ed il punto di pareggio è il primo traguardo che deve essere necessariamente raggiunto.
Inoltre, grazie a questo indice, è possibile anche stabilire un incremento o riduzione del prezzo unitario, capire quanti beni devono essere prodotti ed evitare che la propria impresa debba poi fare i conti con una serie di pesanti ripercussioni.
Un esempio pratico
Per semplificare il concetto di break-even point procediamo con un esempio di applicazione pratica. Supponiamo che si producano 1000 unità ed ognuna di queste abbia un costo di 100 euro.
Il costo fisso di ognuna è di 200 euro, quindi il costo fisso totale è peri a 200×1000, quindi 200 mila euro.
Il costo variabile di ogni unità è invece pari a 50 euro, che, moltiplicato per 1.000, permette di ottenere un valore di 50 mila euro.
Il margine che si ottiene è quindi di 150 mila euro, ovvero 200.000-50.000.
Ora questo deve essere diviso per il prezzo di vendita del prodotto, quindi si ottiene un valore pari a 1500 euro, ovvero 150.000/100.
Per conoscere il break-even point bisogna dividere il costo fisso totale per il margine prima ottenuto, ovvero 1.500.
Si ottiene quindi un punto di pareggio pari a 133,333: tale valore deve essere sempre arrotondato per eccesso, quindi 134.
Ma cosa significa per l’impresa questo valore?
Semplicemente che, vendendo meno di 134 unità prodotte, si ottiene una perdita, in quanto tutti i vari costi non possono essere recuperati.
Se invece si vendono esattamente 134 unità, si ottiene un pareggio, quindi non si conseguono guadagni, ma non si accendono nemmeno debiti di vario genere.
Se invece quel margine viene superato, quindi si vendono 140 prodotti, si consegue un piccolo utile.