logo-cashflow


home

funzionalità

prezzi

supporto

accedi

registrati

Capitale circolante: definizione e tipologie

 

Capitale circolante: definizione e tipologie

Il capitale circolante rappresenta una componente fondamentale dello stato patrimoniale di un’azienda nel breve termine.

Occorre, ovviamente, specificare a quale tipologia si fa riferimento affinché sia possibile definire lo stato di salute dell’azienda stessa.

Parlare di capitale circolante, quando si fa riferimento ad un’impresa, non costituisce una definizione completa.

Questo per il semplice fatto che ne esistono diverse tipologie (lordo, netto, netto commerciale, circolante operativo, circolante negativo), ognuna delle quali caratterizzata da diversi elementi e frutto di un calcolo specifico. 

Per tale motivo è necessario capire quale sia la tipologia alla quale si fa riferimento, evitando che ci possa essere confusione e quindi che il capitale stesso non venga inteso nella sua corretta versione.

 

Capitale circolante lordo

La prima tipologia di capitale circolante che si trova nello stato patrimoniale nel breve termine di un’impresa è data da quello lordo.

In questo caso, come suggerisce il nome stesso, non deve essere svolto alcun tipo di calcolo, ovvero, non bisogna effettuare alcuna detrazione da questo valore.

Sostanzialmente si devono prendere in considerazione tutte le entrate che vanno a comporre il capitale.

Per ottenere questo valore bisogna quindi sommare:

  • le liquidità immediate, ovvero quelle già presenti nell’azienda o che saranno presenti nel breve termine;
  • le liquidità differite, che invece verranno conseguite prima della chiusura dell’esercizio;
  • le rimanenze di magazzino;
  • le disponibilità dell’impresa.

 

Capitale circolante netto

La seconda tipologia di capitale circolante è quello netto e in questo caso, per ottenerlo, occorre svolgere un semplice calcolo.

Bisogna infatti sottrarre tutti i debiti che la stessa impresa ha acceso nei confronti dei fornitori e delle banche, dopo aver ottenuto quello lordo sommando le varie liquidità di cui dispone un’azienda nel breve periodo e nell’immediato.

Si ottiene così un indice molto importante, ovvero la capacità dell’impresa nel far fronte a tutti i costi che devono essere sostenuti.

È bene precisare come questo valore debba essere sempre positivo in quanto, in caso contrario, l’impresa rischia di dover richiedere liquidità da fonti esterne, quindi creare nuovi debiti.

 

Capitale circolante netto commerciale

Il capitale circolante netto commerciale è un valore differente rispetto a quello precedentemente indicato.

Infatti, non si considerano i debiti a medio termine o quelli con le banche (debiti finanziati), ma quelli immediati.

Capitale circolante: definizione e tipologie

Ad esempio, affinché si possano acquistare e successivamente utilizzare le materie prime, l’impresa deve effettuare un pagamento nei confronti dei suoi fornitori.

Questo valore deve quindi essere sottratto dal capitale lordo, quindi dalla liquidità totale dell’azienda.

Anche in questo caso, l’indice deve essere positivo in quanto rappresenta la capacità dell’impresa di far fronte ai debiti immediati.

 

Capitale circolante operativo

Un’altra tipologia che occorre prendere in considerazione  è data da quello operativo.

Occorre prendere in considerazione ulteriori costi che vengono sostenuti da parte dell’impresa e generalmente si fa riferimento a quelli che permettono alla stessa di essere produttiva.

È bene sottolineare che devono essere sottratti tutti i debiti diversi da quelli accesi con la banca e con i fornitori dal capitale lordo.

Quindi i costi relativi alla fornitura di energia elettrica, all’acquisto di un macchinario e anche altri che incidono sull’operatività aziendale rappresentano elementi da sottrarre.

Pertanto anche in questa circostanza è molto importante che l’impresa sia in grado di ottenere un indice positivo, in quanto da questo valore viene definito il grado di capacità operativo dell’impresa.

 

Capitale circolante: definizione e tipologie

Capitale circolante negativo

Il capitale circolante negativo è un dato che ogni impresa dovrebbe assolutamente evitare di riscontrare, poichè potrebbe indicare l’inizio della crisi della stessa azienda.

Un risultato negativo, infatti, rappresenta l’incapacità dell’azienda nel riuscire a fronteggiare i propri debiti.

Esistono comunque diversi metodi per riportarlo in positivo come, per esempio, liquidare i crediti o vendere i beni a un prezzo leggermente superiore affinché tale valore possa tornare a essere positivo. 

Inoltre, periodicamente è bene controllare il capitale circolante in tutte le sue varianti proprio per evitare che questo indice diventi negativo.

30 Dicembre 2022

Ti potrebbero interessare anche questi articoli: