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Che cosa è e come funziona il credito d’imposta

Il credito d’imposta è un credito tributario che qualsiasi soggetto, privato o azienda, vanta nei confronti dell’Erario statale, della Regione, dell’Inps, dell’Inail, del Comune oppure da altri Enti pubblici. E’ quindi lo Stato Italiano, in questo caso, il debitore nei confronti di un soggetto privato o di un’azienda.


Ma come si fa a riscuoterlo? Quali sono le tipologie? 

BANDIERA ITALIANA

Quali sono i casi di credito d’imposta

Esistono tre casi in cui è possibile riscuotere un credito d’imposta dallo Stato, ossia:

 

  1. quando sono stati versati e/o prelevate delle somme di denaro superiori all’effettivo debito fiscale. Questo può per esempio verificarsi quando sono stati versati degli acconti Irpef che superano il debito fiscale riportato sul 730. In situazioni del genere, la dichiarazione dei redditi si concluderà con un credito a favore del contribuente, il quale può ricevere un assegno postale oppure un bonifico bancario;
  2. detrazione e rivalsa dell’IVA;
  3. casi di previsione di agevolazioni fiscali erogabili tramite credito d’imposta, basti pensare alle spese di ristrutturazione per ammodernare un’abitazione.

Come concretizzare il credito d’imposta

Il credito d’imposta può essere concretizzato in due modalità differenti: tramite rimborso oppure compensazione.
Nel primo caso si verifica una sottrazione al debito annuale, mentre in caso di compensazione avviene un bilanciamento della differenza.
Quest’ultima coinvolge tutti i contribuenti che hanno l’opportunità di compensare i tributi col credito di imposta. Basti pensare al modello F24.

 

Modello F24I soggetti che possono richiedere la compensazione sono le società di persone, le società di capitali e le persone fisiche titolari o meno di partita IVA.

 

L’F24 è un documento impiegato per pagare contributi, tasse e imposte e per ciascuno di questi esiste un apposito modello, tra cui appunto quello in cui è presente la voce importi a credito con il rispettivo codice di riconoscimento.

 

Il credito d’imposta viene utilizzato fino all’esaurimento della somma dovuta e quella eccedente viene impiegata per i versamenti successivi; pertanto non si verificheranno perdite oppure arrotondamenti.

 

La compensazione del denaro mediante F24 si può ottenere sia mediante cassetto fiscale, sia mediante un professionista abilitato.
Esistono Web App come Cashflow che automatizzano processi amministrativi e contabili delle PMI e che guardano al futuro con l’idea di sviluppare anche conteggi 

 

Tipologie di crediti di imposta

In Italia esistono diverse tipologie di crediti d’imposta, tra cui:

 

  • ACE: questa agevolazione è stata ripristinata dalla Legge di Bilancio del 2020 per consentire di pagare l’IRAP con le eventuali eccedenze del credito d’imposta. Quest’ultimo deve essere ripartito in cinque quote annuali della medesima entità e non deve essere utilizzato prima della scadenza del quinquennio;
  • aumenti di capitale: corrispondono al 20% per i soggetti che sottoscrivono un aumento di capitale a seguito delle perdite economiche causate dall’emergenza sanitaria Coronavirus;
  • per negozi e botteghe: corrispondono al 60% del canone di locazione per i mesi che vanno da marzo a giugno 2020, in quanto la maggior parte sono stati costretti alla chiusura per via dei diversi lockdown;
  • spese per la sanificazione degli ambienti pari al 60% dell’importo speso e per un massimo di 60 mila euro;
  • bonus vacanze: per ottenerlo è necessario possedere un ISEE inferiore ai 40 mila euro e corrisponde alla cifra massima di 500 euro per nucleo familiare;
  • adeguamento degli ambienti lavorativi: è pari al 60% della somma sostenuta;
  • investimenti;
  • attività di sviluppo e ricerca nell’Italia meridionale;
  • servizi digitali;
  • per investimenti di tipo pubblicitario: può essere radiofonico, online oppure a mezzo stampa e corrisponde al 50% della somma spesa.

Ogni istanza deve essere approvata dall’Agenzia delle Entrate, la quale, dopo aver controllato il corretto inserimento dei dati, provvederà a comunicare entro 30 giorni dalla presentazione, la concessione oppure il diniego dell’agevolazione. In caso di concessione verrà inoltre comunicato l’importo elargito.

 

Differenza tra finanziamenti e crediti d’imposta

 

Molte persone confondono i finanziamenti e il credito d’imposta, commettendo in questo modo un grande errore.
Sebbene in entrambe le casistiche si tratti di agevolazioni statali, funzionano in maniera diversa.

 

I finanziamenti consentono alle aziende di ricevere delle liquidità per affrontare un investimento oppure una spesa, mentre i crediti d’imposta servono per usufruire di uno sconto sui tributi da pagare al termine dell’anno in occasione della dichiarazione dei redditi.
Il rimborso delle somme spese non viene erogato in un’unica soluzione, bensì ripartito in rate annuali di uguale importo, che si calcola in base alla cifra complessiva.

Come usufruire del credito d’imposta

 

Per usufruire del credito d’imposta è necessario rivolgersi a un professionista esperto, oppure all’impresa a cui vengono commissionati i lavori, poiché in molti casi è necessario effettuare il cosiddetto bonifico parlante.

Quest’ultimo è, appunto, un bonifico bancario o postale che consente il monitoraggio dei dati sia del contribuente, sia del beneficiario e richiede l’inserimento di informazioni specifiche. L’errata compilazione comporta il diniego delle agevolazioni.

È altrettanto importante conservare tutta la documentazione inerente all’istanza oppure come progetti, preventivi e avanzamento dello stato delle messe in opera, in quanto potrebbe essere necessario esibirla in qualsiasi momento.

 

 

9 Febbraio 2021

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