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Flusso di cassa operativo: che cos’è, a cosa serve, come si calcola

In ambito aziendale, il concetto di flusso di cassa, o in inglese cash flow, è un dato essenziale da conoscere per la gestione ottimale delle finanze. 

Infatti, questo rappresenta un elemento finanziario essenziale per quel che concerne la contabilità di un’impresa. 

Il flusso di cassa indica, dunque, un fattore da tenere in considerazione quando si analizza il bilancio della società.

Il flusso di cassa operativo


Flusso di cassa operativo: di cosa si tratta?

Quando si parla di flusso operativo, anche noto come cash flow, si fa riferimento all’effettivo flusso, in entrata e in uscita, delle casse di un’impresa in un periodo di tempo determinato

Dunque, esso può essere anche identificato come la somma tra le risorse finanziarie nette prodotte e le uscite di un’azienda

Di conseguenza, il cash flow è il valore che indica la liquidità e permette di ottenere le informazioni sulla condizione a livello finanziario.
Non solo, occorre tenere presente che il flusso di cassa operativo permette di comprendere l’effettiva capacità che possiede l’impresa di disporre di denaro, potendo pagare i propri dipendenti, autofinanziare la propria attività ed ottemperando agli impegni aziendali

A differenza del cosiddetto utile netto, che rappresenta una differenza tra i ricavi e il costo sostenuto in un anno.
Q
uando si fa riferimento al flusso di cassa operativo e alle dilazioni a livello di pagamenti e fatturazione emessa nelle tempistiche corrette, l’utile e il cash flow appariranno coincidenti.

Ad esempio, se si vendono prodotti per un prezzo complessivo di 100 euro e i costi sostenuti sono di 70 euro, l’utile di questa operazione ammonterà a 30 euro. Se al termine di un anno l’azienda ha incassato il valore complessivo di tutto ciò che è stato venduto e avrà saldato tutto ciò che ha acquistato, otterrà 30 euro. Questo permette di giungere alla conclusione che l’utile e il cash flow sono esattamente identici.

In Italia normalmente questo evento non accade poiché subentrano spesso delle dilazioni nei pagamenti ai fornitori, oppure in quelli ricevuti dai clienti.
Per questa ragione si tende a
tenere i due valori separati nei calcoli finanziari.

In sintesi, è possibile determinare tre dati essenziali da considerare quando si identifica il flusso di cassa operativo:

  • utile netto: valore ottenuto per mezzo del conto economico, viene impiegato nel rendiconto finanziario e nello stato patrimoniale;
  • spese non monetarie: calcolate nel conto economico anche se il pagamento avviene in contanti;
  • aumento netto del capitale circolante: corrisponde alla differenza tra il valore delle attività correnti di un’impresa e passività correnti.


Flusso di cassa finanziarioscudo finanziario

Quando si parla di flusso di cassa finanziario si fa riferimento al cash flow che rappresenta la capacità di un’impresa di autofinanziare le proprie attività. Infatti, l’azienda che non produce flussi di cassa dovrà analizzare e rivalutare la propria gestione al fine di trovare un’adeguata soluzione.

Nella realtà accade che ogni qual volta che un’azienda permette ai propri clienti di richiedere il credito, essa li sta indirettamente finanziando.

Abbiamo trattato, in un recente articolo, le problematiche riguardo le concessioni di dilatazione dei pagamenti dei clienti.

Dunque, l’azienda dovrà necessariamente disporre delle giuste risorse per fare fronte a tale esborso finanziario. Viceversa, le risorse economiche verranno sottratte alle necessità interne ed andranno ad acuire il credito concesso ai clienti rendendo, ad esempio, complicando il pagamento puntuale dei fornitori. 

 

A cosa serve calcolare il flusso di cassa operativo?

Bisogna considerare che non esiste un’unica modalità per calcolare il flusso di cassa operativo.
Tuttavia bisogna sottolineare che esiste una netta distinzione tra il flusso di cassa operativo e il cosiddetto flusso di cassa non operativo.

  • Il primo, in inglese Free Cash Flow from Operations, é direttamente conseguente alla gestione specifica di un’impresa
  • Il secondo, noto come Unlevered Free Cash Flow, si calcola tenendo in considerazione differenti operazioni. Un esempio sono i prestiti e la relativa erogazione, ma anche il pagamento dei dividendi.

 

Stabilire quale sia il valore è essenziale quando:

  • il flusso di cassa operativo permette di monitorare e gestire costantemente la liquidità disponibile dell’azienda e la propria tesoriera;
  • consente di creare uno scudo virtuale verso le banche e i fornitori, mettendo in luce la capacità della propria azienda di creare flussi di cassa. E’ un punto importante perchè manifesta la propria capacità di ottemperare agli impegni finanziari assunti;
  • acuire l’interesse degli investitori e degli azionisti a favore di un’attenzione speciale nei confronti del cash flow operativo. Quest’ultimo, infatti, rappresenta il dato essenziale che enuncia la capacità di un’impresa di far fronte ad eventuali imprevisti grazie alla disponibilità acquisite nel corso della propria attività.

dilazionare pagamenti ai clienti

Cash flow: ecco come calcolarlo

Per calcolare il flusso di cassa operativo è possibile partire dal reddito operativo. A questo si devono sommare poi i costi non monetari come gli accantonamenti TFR o gli ammortamenti. Successivamente si sottrae la variazione dei debiti e dei crediti dell’anno

Per rendere più chiara la spiegazione è possibile fare un esempio utilizzando un reddito operativo di 150. In questo caso, se gli ammortamenti sono di 50, l’accantonamento TFR di 30 e la variazione di debiti e crediti di 40, allora il flusso di cassa sarà 150+50+30-40 con un risultato di 190.

E’ quindi evidente che il cash flow o flusso di cassa rappresenta, per un’azienda, una delle grandezze finanziarie più indicative perché in grado di influenzare il potenziale successo, così come il fallimento.

 

 

 

 

 

7 Ottobre 2021

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