IVA da versare: come semplificare il calcolo e avere sempre i conti in ordine
I soggetti passivi d’imposta devono effettuare la liquidazione Iva.
Il calcolo dell’Iva da versare serve ad individuare l’ammontare del credito o del debito maturato nei confronti dell’Erario al termine di un periodo fiscale.
L’eventuale importo a debito deve essere versato entro le scadenze stabilite per evitare sanzioni.
Cos’è l’Iva
L’Imposta sul valore aggiunto o Iva è un’imposta che grava sui consumatori di un prodotto o un servizio. Questa tassa, ahimè, porta ad aumentare il loro prezzo.
Per imprese e professionisti, denominati soggetti passivi di imposta, l’Iva rappresenta un costo che deve essere calcolato in modo preciso.
L’iter è fare ricorso ad un sistema di detrazione e rivalsa in base al quale è possibile dedurre quella pagata per l’acquisto di materie prime nell’ambito della gestione dell’impresa o professione, da quella addebitata ai clienti.
Calcolo dell’Iva da versare
La determinazione dell’imposta a debito o a credito prende il nome di liquidazione Iva.
Questa deve essere tassativamente mensile o trimestrale, in relazione al regime adottato dall’impresa o dal professionista.
Il calcolo dell’Iva da versare è un’operazione semplice: basta sottrarre da quella riscossa dalla vendita (a debito) l’importo relativo a quella pagata sugli acquisti (a credito).
Si tratta di una somma algebrica e, in caso di risultato positivo, l’importo deve essere liquidato tramite versamento all’Erario.
La liquidazione dell’imposta è legata a quanto riportato nel decreto legislativo n.241/97
Questo prevede che debba essere effettuata con cadenza mensile o trimestrale entro il 16 del mese successivo a quello di riferimento.
I soggetti passivi di imposta che possono versare l’Iva ogni tre mesi sono:
- i professionisti o le aziende di servizi che non hanno un volume d’affari annuo superiore a 400.000 euro;
- le imprese con un giro di affari inferiore a 700.000 euro.
È importante notare che nel caso si scelga il pagamento trimestrale, le somme dovute sono soggette a un tasso di interesse pari all’1% per la dilazione.
Questo onere non è previsto per alcune categorie, dette “trimestrali speciali”. Alcuni esempi sono gli esercenti di impianti di distribuzione di carburante, gli autotrasportatori iscritti all’albo conformemente alla legge 6/6/74 n.298, chi svolge attività di servizio pubblico, arti e professione mediche.
Cosa succede se non paghi l’IVA
Il mancato o insufficiente versamento dell’Iva a debito comporta l’applicazione di una sanzione pari al 30% di quello degli importi non pagati.
Una valida soluzione per avere i conti in ordine ed adempiere agli obblighi di legge senza ritardi è utilizzare un software che svolga tutte le operazioni necessarie per il calcolo delle imposte e in particolare dell’Iva.
Ad esempio, il software per gestione e monitoraggio dei flussi di cassa, Cashflow, è dotato della funzione di calcolo automatico dell’IVA.
Ad ogni fattura di vendita o di acquisto importata nel software, il movimento di calcolo iva si aggiornerà in automatico.
In questo modo, l’azienda potrà sapere in ogni momento a quanto ammonta il debito o credito per poter pianificare al meglio le sue attività finanziarie.